10 Gen La nutrizione delle piante
Gli elementi nutritivi indispensabili per la crescita e lo sviluppo delle piante sono tratti dall’ambiente inteso come atmosfera-acqua-terreno. L’atmosfera fornisce l’anidride carbonica (CO2). L’anidride carbonica viene assimilata principalmente durante la fotosintesi ed il carbonio e l’ossigeno insieme costituiscono circa il 90% della sostanza secca (SS) delle piante superiori. L’atmosfera fornisce anche ossigeno, che presiede la respirazione aerobica. Nell’atmosfera si trova anche una notevole quantità di azoto (N), che alcune piante, specie le leguminose, in simbiosi con specifici batteri (rizobi) sono in grado di assimilare: valga l’esempio dell’erba medica, che può captare dall’atmosfera fino a 100 unità fertilizzanti azotate in un ettaro di terreno all’anno. Nell’atmosfera, inoltre, si trovano tracce di ammoniaca gassosa(NH3)ed anidride solforosa (SO2), anch’esse assimilabili da alcune piante.
L’acqua (H2O) è la seconda fonte di nutrimento per le piante. Benchè la maggior parte dell’acqua assorbita dalle radici evapori per mezzo della traspirazione dalle foglie, una piccola frazione è utilizzata come reagente nelle trasformazioni metaboliche.
Il terreno costituisce la terza fonte dalla quale le piante traggono gli elementi minerali nutritivi, derivanti dalla disgregazione e solubilizzazione della roccia madre e dalla degradazione dei residui animali e vegetali. Gli elementi chimici utili per la nutrizione delle piante sono innumerevoli; se ne sono trovati fino a sessanta nei diversi tessuti della pianta. La nutrizione delle piante come è noto è regolata dalla legge del minimo di Sprengel e Von Liebig. Secondo tale legge, l’assenza o la limitata disponibilità di un elemento nutritivo è sufficiente a compromettere lo sviluppo e l’accrescimento dell’organismo vegetale.
In assenza di uno soltanto degli elementi indispensabili, le piante mostrano sintomi di carenza, caratteristici dell’elemento che manca, e riducono la capacità produttiva o muoiono prematuramente.